Questa chiesa cattolica è stata colpita dalleesercito israeliano il 17 luglio. (Foto d'archivio)
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La parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza è stata colpita giovedì 17 luglio 2025 da un attacco aereo. Il Patriarcato latino ha confermato tre vittime.
Tra i feriti c'era anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che ha riportato lievi ferite a una gamba. La parrocchia è stata gravemente danneggiata e la comunità cristiana della Striscia di Gaza è ancora sotto shock, poiché il conflitto in corso continua a devastare la regione. Solo pochi giorni fa, padre Gabriel Romanelli aveva lanciato un appello in un videomessaggio all'Opera caritativa internazionale cattolica «Aiuto alla Chiesa che soffre (ACN)», mettendo in guardia dal peggioramento della situazione: «La situazione nella comunità continua ad essere molto, molto grave. I bombardamenti continuano, come sapete, a Rafah, nel sud della Striscia, ma anche nel nord, nella zona di Jabalia e in altri luoghi. Un altro giorno di guerra, un'altra ora di guerra, continua a rendere difficile la vita di decine e centinaia di migliaia di persone». Nonostante le terribili circostanze, padre Gabriel ha sottolineato l'importanza della preghiera e della solidarietà: «Vi chiediamo di continuare ad aiutarci, di pregare molto e di incoraggiare altri a pregare. Impegnatevi con tutti i mezzi per la pace e la giustizia e aiutate anche queste povere persone. Che la Madonna ci dia la forza per seminare pace e un po' di speranza in queste persone e che tutto questo finisca il prima possibile».
Padre Romanelli, parroco della chiesa colpita, è stato ferito a una gamba. ©lpj.org
Per mesi la parrocchia latina della Sacra Famigia è stata un rifugio per circa 500 cristiani, tra cui famiglie sfollate da tutta la Striscia di Gaza. Tra loro vi erano anche bambini, che solo pochi giorni prima dell'attacco avevano condiviso con ACN i loro sogni e le loro paure, sogni che ora sono offuscati dall'incertezza, poichè le aule dove avevano trovato rifugio sono state pesantemente danneggiate.
Julia, 10 anni, dice: «Sono in parrocchia dall'inizio della guerra. Vivo con la mia famiglia in un'aula del convento latino. Ho due sorelle: Leila, di 13 anni, e Natalie, di 9 anni. Mi mancano la scuola e i miei amici. Sogno di diventare dermatologa. Quando ho paura, la mia famiglia mi dà un senso di sicurezza. Spero che la guerra finisca bene, che tutto venga riaperto e che tutti possano ritornare a casa propria.»
«Vivo da otto mesi nella parrocchia latina. Abito con la mia famiglia in un'aula. Ho due sorelle. Mi mancano la scuola e i miei compagni di classe. A volte mi sveglio e tutto è calmo, non ci sono spari, così vado nella parrocchia latina e aiuto. Sogno di diventare medico. I miei genitori mi trasmettono un senso di sicurezza. Spero che la guerra finisca, che tutti possano ritornare nelle proprie case e che il valico di frontiera venga riaperto.» Lo stato di Julia, di Tarek e degli altri bambini ospitati nella parrocchia al momento è incerto. A causa della grande distruzione della zona, al momento non vi sono notizie sul loro stato. Questa situazione dimostra chiaramente come la pace e l'accesso agli aiuti umanitari siano urgenti e indispensabili.
Tarek, 14 anni, di Gaza, desidera la pace. @ACN
Preghiera nella chiesa di Gaza, recentemente colpita da un bombardamento. @ACN
Dopo l'attacco alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, la popolazione è disperata. «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» vi chiede oggi di pregare per la pace, per la guarigione dei feriti, per padre Gabriel Romanelli e soprattutto per i bambini che hanno perso tutto. Con il vostro aiuto, donate alla popolazione della Striscia di Gaza molto più che un semplice conforto: donate loro una speranza concreta. Grazie al vostro sostegno la Chiesa può: curare i feriti, fornire assistenza medica e cibo, proteggere le famiglie spaventate e garantire un luogo di vita agli ultimi cristiani rimasti sul posto. La comunità è piccola, ma il suo bisogno è grande. Sono rimasti circa 500 cristiani. La parrocchia è il loro unico rifugio, non solo per i fedeli, ma anche per migliaia di persone bisognose che vivono fuori dalle mura della parrocchia. La vostra donazione permette a questa parrocchia di continaure ad aiutare e a salvare vite umane.
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