Chiesa di Sant'Elia a Damasco (© Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia)
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«Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» esprime profonda tristezza per l'attacco omicida alla chiesa di Sant'Elia a Damasco, avvenuto il 22 giugno 2025.
«Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» è profondamente rattristata e allarmata per l'attacco mortale avvenuto domenica sera durante un servizio divino nella chiesa greco-ortodossa di Sant'Elia nel quartiere Dweila di Damasco, in Siria. Secondo le prime notizie, l'esplosione all'ingresso della chiesa ha provocato almeno 20 morti e più di 50 feriti tra i partecipanti e i passanti.
Regina Lynch, presidente esecutivo di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» International, ha dichiarato: "Siamo profondamente scioccati da questo tragico e insensato atto di violenza. Il nostro cuore va alle vittime, alle loro famiglie e all'intera comunità cristiana in Siria. Siamo pienamente solidali con i nostri fratelli e sorelle nella fede e facciamo eco all'appello urgente di Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X a proteggere i luoghi di culto e a porre fine a qualsiasi ciclo di violenza".
Il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, partner di lunga data di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)», ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia l'attacco nei termini più forti possibili: “Nel giorno in cui la nostra Chiesa di Antiochia commemora tutti i santi di Antiochia, la perfida mano del male ha colpito questa sera, prendendo le nostre vite e quelle dei nostri cari che sono caduti come martiri oggi durante la liturgia serale nella Chiesa di Sant'Elia a Dweila, Damasco”.
“Secondo le informazioni preliminari di cui disponiamo al momento, un'esplosione si è verificata all'ingresso della chiesa, causando la morte di molti martiri e il ferimento di altri che si trovavano all'interno e nelle vicinanze della chiesa”.
"Mentre continuiamo a contare i martiri e i feriti e a raccogliere i resti e i corpi dei nostri cari martirizzati - il cui numero esatto non è ancora stato determinato - il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente condanna fermamente questo atto atroce e denuncia nei termini più forti questo orribile crimine. Il Patriarcato chiede alle autorità di assumersi la piena responsabilità di quanto è accaduto e continua ad accadere in termini di violazioni della santità delle Chiese, e di assicurare la protezione di tutti i cittadini."
"Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X ha seguito personalmente la situazione fin dall'inizio. Sta aumentando i suoi contatti a livello locale e regionale per rendere il mondo intero consapevole della gravità di quanto sta accadendo a Damasco. Chiede un'azione urgente per porre fine a questi massacri.
"Preghiamo per il riposo delle anime dei martiri, per la guarigione dei feriti e per il conforto del nostro popolo. Affermiamo anche la nostra fermezza nella fede e, attraverso questa fermezza, il nostro rifiuto di ogni paura e terrore. Chiediamo a Cristo nostro Dio di guidare la nave della nostra salvezza attraverso le tempeste di questo mondo, Lui che è benedetto per sempre".
La Chiesa greco-ortodossa di Antiochia è uno dei progetti partner di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» in Siria, con cui la fondazione collabora da anni per sostenere le comunità cristiane attraverso l'assistenza pastorale, umanitaria e di ricostruzione.
«Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» esorta la comunità internazionale a non distogliere lo sguardo e a lavorare per garantire la protezione di tutte le comunità religiose in Medio Oriente. Preghiamo per le anime dei morti, per la guarigione dei feriti e per la pace in Siria.
Attualmente «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» sostiene una serie di progetti in corso in Siria che aiutano i cristiani di varie denominazioni - compresa la Chiesa greco-ortodossa antiochiana - attraverso aiuti pastorali e di emergenza. È possibile effettuare donazioni per contribuire a mantenere la presenza cristiana in Siria e fornire un sostegno vitale a queste comunità sofferenti.
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