Il sacerdote congolese con i sacerdoti di Morbio Inferiore e il team della Svizzera italiana di ACN CH
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Dal Canada a Morbio Inferiore TI fino in Australia, monumenti, chiese ed edifici pubblici sono stati illuminati di rosso
Dal 16 al 24 novembre, «Aiuto alle Chiese che Soffre (ACN)» a livello internazionale ha nuovamente riunito migliaia di cristiani di oltre 20 Paesi per pregare per coloro che soffrono per la loro fede attraverso l’iniziativa mondiale RedWeek. Oltre mille monumenti, chiese ed edifici pubblici sono stati illuminati di rosso - il colore dei martiri cristiani - per attirare l’attenzione sulla minaccia alla libertà religiosa in tutto il mondo. Ogni monumento illuminato racconta storie di coraggio, di fede e di resistenza alle persecuzioni e getta una luce sulle tenebre che milioni di credenti si trovano a dover attraversare a causa della loro fede. Durante la Settimana Rossa, in segno di solidarietà, oltre all’illuminazione rossa, sono state organizzate veglie di preghiera, Sante Messe, Rosari, preghiere dei fedeli, testimonianze, ecc.; il tutto in difesa del diritto alla libertà religiosa.
Nel solo Ticino, 27 parrocchie, un monastero e una casa di riposo hanno partecipato all’iniziativa. A Morbio Inferiore, la chiesa parrocchiale di San Giorgio e il Santuario Santa Maria dei Miracoli sono stati illuminati di rosso vivo in memoria dei cristiani perseguitati.
In Canada, si è svolto un numero senza precedenti di attività, dalla diocesi di Victoria sulla costa occidentale alla diocesi di Whitehorse nel nord della nazione.
In Francia, luoghi significativi come la cattedrale di Notre Dame de Paris, la basilica del Sacro Cuore e il famoso luogo di pellegrinaggi, Lourdes, risplendevano di rosso. Un giorno dopo l’evento di Morbio Inferiore, i pellegrini ticinesi sono rimasti non poco sorpresi quando sono giunti a Lourdes, accolti dal santuario di Nostra Signora di Lourdes illuminato di rosso, come racconta Lucia Wicki-Rensch, responsabile per la Svizzera italiana di «Aiuto alle Chiese che Soffre (ACN)».
In Spagna sono stati illuminati di rosso anche monumenti come la Sagrada Familia a Barcellona, la cattedrale dell’Almudena a Madrid e l’anfiteatro romano a Tarragona, luogo dei primi martiri cristiani in Spagna.
Nel Regno Unito, la REDWEEK è stata celebrata con una notevole partecipazione di politici. Sir Edward Leigh ha dichiarato: «Oggi è il #RedWednesday, il giorno in cui ricordiamo tutti coloro che sono perseguitati in tutto il mondo per il loro credo religioso».
La statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro, in Brasile, richiama l'attenzione sulla persecuzione dei cristiani con un'illuminazione rossa. Immagine: Today Soluções
Nella vicina Italia, si sono tenuti eventi in 35 città: a Milano, giovedì sera 21 novembre, il Belvedere di Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale, e il Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, erano illuminati di rosso in occasione della REDWEEK.
Tra le altre nazioni che hanno partecipato alla Red Week figurano Austria, Germania, Irlanda, Portogallo, Cile, Messico, Colombia, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Australia e Filippine, oltre a quelle sopra indicate e alla Svizzera, che ha visto la partecipazione di 151 parrocchie in tutto il Paese. Questa forte solidarietà sottolinea il grande impegno a livello mondiale per questa causa.
Chiesa Madonna delle Grazie Bellinzona
La Svizzera italiana ha apportato un contributo importante alla campagna internazionale: 27 parrocchie, un monastero e una casa per anziani hanno organizzato momenti e preghiere in memoria dei 350 milioni di cristiani perseguitati, oppressi e svantaggiati in tutto il mondo. L’estesa campagna di sensibilizzazione in Ticino è stata condotta da Lucia Wicki-Rensch, responsabile della Svizzera italiana dell’Opera caritativa «Aiuto alle Chiese che Soffre (ACN)» e dal suo affiatato team e, a Morbio Inferiore, dall’ottima collaborazione con don Simone Bernasconi, rettore del Santuario Santa Maria dei Miracoli e don Guido Pagnamenta, parroco di Morbio Inferiore.
Questa dichiarazione proviene dal sacerdote congolese dr. Nicolas Cishugi, invitato in Ticino per la RedWeek dalla suddetta Opera caritativa e ospite il 16-17 novembre nella parrocchia di Morbio Inferiore, dove sono state celebrate cinque S. Messe: tre nella chiesa parrocchiale di «San Giorgio» e due nel santuario mariano di «Santa Maria dei Miracoli».
L’ospite, testimone delle violazioni dei diritti umani in Congo che egli stesso ha sperimentato, ha raccontato la sua esperienza personale riguardo alla persecuzione dei cristiani in Congo nelle cinque omelie a Morbio Inferiore.
»La persecuzione e l’uccisione di innumerevoli persone non è dovuta principalmente alla loro religione, ma a motivi economici», sostiene il giovane sacerdote congolese. «Il 70% delle risorse mondiali di cobalto si trova nella Repubblica democratica del Congo ed appartiene per la maggior parte a persone semplici. I ribelli, per lo più gruppi islamisti, scacciano o addirittura uccidono i proprietari terrieri. Questi gruppi sono spesso appoggiati da finanziatori stranieri che acquistano le materie prime dai terroristi a prezzi bassi e non si lasciano riconoscere ufficialmente. Non di rado lo Stato collabora con chi si appropria con la forza delle risorse naturali dei cittadini. Dove c’è persecuzione dei cristiani, la corruzione è molto diffusa.»
Nella sua terra d’origine, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, il terrore imperversa da tempo. Negli ultimi anni, ciò ha causato migliaia di morti, oltre tre milioni di sfollati interni e migliaia di persone rapite in tutto il Paese. L’allora vescovo competente chiese a Nicolas Cishugi, il più giovane della sua classe, di accettare un incarico pastorale nella sua terra d’origine, fortemente martoriata dal terrore. Il vescovo spiegò al giovane studente che la gente aveva bisogno di speranza, e per questo volle affidargli il compito di essere messaggero di speranza. Inizialmente Nicolas non era entusiasta di questa chiamata, ma sua madre lo incoraggiò ad assumersi questo compito. Sostenuto dalla sua famiglia, ha accettato dopo qualche esitazione, soprattutto perché la Chiesa cattolica è l’unica istituzione che è ancora in grado di infondere speranza alle persone che soffrono.
La vocazione a diventare sacerdote maturò in lui quando dovette assistere allo stupro e all’uccisione di persone innocenti: «I poveri e coloro che non hanno diritti hanno bisogno di sacerdoti e religiosi che si prendano cura di loro e li difendano», afferma don Nicolas, «soprattutto perché la Chiesa cattolica è vista da moltissime persone come l’unica fonte di speranza».
Nel 2013 don Nicolas è arrivato in Svizzera e ha completato il suo dottorato. Da circa cinque anni lavora come prete in una parrocchia della Svizzera nord-occidentale e si dedica anche al suo perfezionamento teologico. La sua tesi di dottorato si intitola «La riconciliazione in nome della vita». Secondo lui, la soluzione ai problemi legati alla persecuzione dei cristiani passa attraverso un dialogo di riconciliazione e non attraverso l’ampliamento dei conflitti.
Avendo letteralmente vissuto in prima persona la persecuzione dei cristiani nel suo Paese, esperienza che ha avuto un effetto formativo su tutta la sua vita, ha accolto con convinzione l’invito a Morbio Inferiore, dove i fedeli, accorsi numerosi ai luoghi di culto, illuminati di rosso, hanno dimostrato grande solidarietà e generosità con i cristiani perseguitati in questo fine settimana così significativo.
Nel santuario è stata inoltre presente per una settimana la Mostra itinerante sui cristiani perseguitati nel mondo. Essa, composta da diversi pannelli, ha cercato di esporre le diverse cause della persecuzione dei cristiani nei diversi Stati del mondo.
In un Paese su tre il diritto alla libertà religiosa è violato oppure non è pienamente rispettato. Ciò significa che quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione, vivono in Paesi in cui questo fondamentale diritto è fortemente limitato. L’Africa è il continente più aggredito. Le cause principali di tali violazioni sono le ideologie politico-religiose estremiste, i regimi politici autoritari e i nazionalismi di matrice religiosa. Soprattutto in regioni come il Sahel, l’India e la Nigeria, la libertà religiosa continua a essere fortemente minacciata anche nel XXI secolo.
L’Opera caritativa «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» desidera ringraziare di cuore i fedeli e i sacerdoti di Morbio inferiore per l’accoglienza, la partecipazione e il grande cuore dimostrato verso i nostri fratelli e sorelle nella fede perseguitati o sofferenti
Ringraziamo anche tutte le parrocchie partecipanti del Ticino e i fedeli ticinesi per la loro partecipazione, la loro solidarietà e il loro generoso sostegno ai cristiani perseguitati!
Segnatevi la data della prossima RedWeek. Se desiderate partecipare di nuovo, contattateci pure via email: mail@aiuto-chiesa-che-soffre.ch.
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